Come affrontare l’ansia climatica?
Gli studenti di alcune scuole superiori del Trentino hanno incontrato al MUSE il climatologo Roberto Barbiero, la psicologa Laura Endrighi e il giornalista Paulo Lima per parlare di eco-ansia. La giornata è stata organizzata dal MUSE nell'ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile di Asvis, ed è l'ultima ManifestAzione prima della Fiera Fa' la cosa giusta! Trento (dal 21 al 23 ottobre).
Sono arrivati da tante parti diverse del Trentino gli studenti che oggi, lunedì 10 ottobre, hanno seguito l’incontro “Come affrontare l’ansia climatica?”, l’ultimo appuntamento delle ManifestAzioni Fa’ la cosa giusta! Trento, che ci accompagnano verso la Fiera Fa’ la cosa giusta! Trento (21-23 ottobre).
L’incontro si è tenuto al MUSE nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile organizzato da Asvis. Hanno incontrato i ragazzi il climatologo Roberto Barbiero, la psicologa Laura Endrighi e il giornalista Paulo Lima.
“Quella del Covid-19 – ha spiegato Barbiero – è un’onda piccolina che ci ha investiti, eppure il cambiamento climatico ha dimensioni molto peggiori”. Un dato l’1,1°C, l’aumento medio delle temperature dall’era preindustriale ad oggi. “Gli scienziati ci dicono che non dobbiamo arrivare agli 1,5°C e ai 2°C in più”, ha detto il climatologo citando l’Accordo di Parigi del 2015. “Secondo le proiezioni degli scienziati, però, potremmo arrivare ad un aumento delle temperature di 3°-4°C se andiamo avanti così – ha aggiunto Barbiero -; uno scenario che gli scienziati definiscono ‘inaudito'”.

L’aumento delle temperature è solo uno degli effetti del cambiamento climatico, che porta anche al verificarsi di fenomeni meteorologici intensi sempre più frequenti. “La Gran Bretagna quest’anno ha superato i 40°C nel mese di luglio – ha detto Barbiero -; anche la regina Elisabetta, prima di morire, ha potuto assistere a una temperatura che mai si era osservata prima di quest’anno”.
Un altro esempio è la recente alluvione nelle Marche, dove è caduta tanta pioggia “quanto normalmente ne cade in 4 mesi”. Anche la siccità di quest’estate è “inaudita”: “Abbiamo vissuto i mesi meno piovosi dal 1800 ad oggi”, ha spiegato il climatologo, che ha aggiunto come “l’influenza delle attività umane nel cambiamento climatico sia inequivocabile”.
I grandi responsabili delle emissioni di gas a effetto serra sono energia e alimentazione. “Gli sprechi e i rifiuti alimentari – ha detto Barbiero – sono responsabili dell’otto, dieci per cento delle emissioni di gas a effetto serra. E anche l’abbigliamento e le calzature provocano un 10 per cento di emissioni di gas a effetto serra”.

Oggi siamo chiamati ad agire sulle cause (mitigazione) e sulle conseguenze (adattamento) del cambiamento climatico. Sono state citate le conferenze ONU delle parti (COP), dove ogni anno si discutono le azioni politiche da mettere in campo per agire su questi due fronti. E il 6 novembre inizierà la COP di Sharm-el-Sheikh, in Egitto. Chiaro è che non stiamo facendo abbastanza. “Gli scienziati – ha concluso Barbiero – ci dicono che dovremmo aumentare di 7 volte gli impegni per stare sotto la soglia dell’1,5°C”.
La psicologa Laura Endrighi ha parlato di “emozioni climatiche” ed ecoansia, “un termine coniato circa 10 anni fa”. “Non è una forma patologica d’ansia – ha rassicurato Endrighi – ma una reazione naturale legata all’istinto di sopravvivenza. Un’emozione adattativa e reattiva”.
E l’ansia, ha spiegato Endrighi, “può essere accompagna da altre emozioni, come solastalgia, che è la tristezza per il nostro ambiente che cambia, rabbia, frustrazione, senso di ingiustizia, senso di colpa e paura”.
Endrighi ha consigliato, tra le altre cose, di selezionare le fonti affidabili sui social per non cadere nella spettacolarizzazione e nella frammentazione delle notizie e di praticare dei momenti di “mindfulness”, in cui si attiva la parte frontale del cervello, quella che serve a prendere decisioni razionali.

Il giornalista Paulo Lima ha presentato degli input che possono portare ragazzi e ragazze ad impegnarsi per l’obiettivo 13 dell’Agenda 2030, Agire per il clima: “Provare empatia verso gli altri, che non sono solo esseri umani, e anche verso le generazioni future – ha detto – e usare tecnologie sociali come l’affetto e la gentilezza”.
Un consiglio che è stato dato agli studenti è quello di stilare un “personario”, un’agenda dove inserire persone che possono essere fonte d’ispirazione. E poi le “5 R”: rifletti, riduci, riusa, ricicla e rifiuta. “Rifiuta nel senso di boicotta – ha precisato Lima – come ad esempio ha fatto Neil Young, un cantante canadese, che ha boicottato Spotify, dove venivano diffuse le idee negazioniste della crisi ambientale di Joe Rogan. In una settimana, Spotify ha perso miliardi di dollari per la sua protesta”.