Giovani volontari di “Km0” per la Fiera Fa’ la cosa giusta! Trento
I partecipanti del progetto “Km0: Giovani volontari per fare la cosa giusta” hanno incontrato Roberta Villa (Trentino Arcobaleno), Giulia De Paoli (CSV Trento) e Paolo Saveriano (responsabile dei volontari di Fa’ la cosa giusta! Trento).
La Fiera Fa’ la cosa giusta! Trento dal 22 al 24 ottobre si sta avvicinando. Ma come è nata e che ruolo gioca il volontariato all’interno della manifestazione? Si è parlato di questo nel terzo appuntamento del progetto “Km0: Giovani volontari per fare la cosa giusta”, finanziato dall’Ufficio Svolta, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dalle Politiche sociali della Provincia di Trento.
Era il marzo del 2004 quando, a Milano, si è tenuta la prima Fiera Fa’ la cosa giusta!. “Un ragazzo della nostra associazione, Trentino Arcobaleno, ha proposto di replicare la Fiera a Trento”, spiega Roberta Villa di Trentino Arcobaleno, organizzatrice della Fiera Fa’ la cosa giusta! Trento. “Come spesso accade, è stato guardato come un pazzo, ma la sua idea poi ha preso piede e nel 2005 c’è stata la prima edizione della Fiera trentina”.

È il sottotitolo della manifestazione, “Fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili”, a suggerirne il contenuto. “Vogliamo pensarci non solo come consumatori, ma anche come consum-attori”, le parole di Roberta Villa. “Accanto al consumo, quindi, c’è il tema ben più ampio degli stili di vita, perché il consumo è solo una piccola parte di ciò che siamo. Anche se ovviamente quest’ultimo aspetto è più evidente in Fiera, perché concretamente ci si trova davanti a un vero e proprio mercato”.
La Fiera Fa’ la cosa giusta! Trento cerca di invertire rotta rispetto all’economia “classica”. “Uno scaffale del supermercato non può essere vuoto: sarebbe contro ogni logica di marketing”, dice Roberta. “In Fiera, invece, può capitare che qualcuno ti dica che ha finito un prodotto. Ed è una piccola rivelazione in questo nostro tempo, quello degli scaffali sempre pieni e della logica dell’avere sempre di più”.
Negli “anni d’oro”, la Fiera è arrivata a ospitare 200 espositori provenienti da tutta Italia: “solo” un 30 per cento era trentino. Gli stand coprono tutte le necessità: si va dall’alimentazione all’editoria, passando per la cosmesi e il turismo sostenibile. “La sfida e la provocazione che vogliamo lanciare è quella di dire: ‘Bene, potremmo veramente vivere usando solo i prodotti dell’economia solidale’. E in Fiera questa sensazione c’è veramente”, sottolinea Roberta.
Tra gli elementi che contribuiscono a rendere unica la Fiera Fa’ la cosa giusta! Trento, oltre ai criteri di ammissione degli espositori più restrittivi rispetto alle fiere di Milano, Umbria e Palermo, ci sono anche l’ospitalità riservata agli espositori per tutta la durata della manifestazione e la centralità del volontariato. “Se la Fiera esiste e ha avuto così tanto successo è merito loro”, ribadisce Roberta Villa.
Il valore del volontariato
Giulia De Paoli del Centro Servizi Volontariato (CSV) di Trento fa ragionare le partecipanti e i partecipanti di “Km0” sul significato della parola “volontariato”, regolato, in Italia, dal Codice del Terzo Settore.
Ognuno sceglie una carta del gioco Dixit che rappresentasse la sua idea di volontariato, e la spiega agli altri. Ecco le riflessioni emerse:
“Volontariato è, prima di ogni altra cosa, donare il proprio tempo” (Viola)
“Il tempo, però, è anche la ragione per la quale molti scelgono di non fare volontariato” (Stefano)
“Fare volontariato ti fa sentire grande e piccolo al tempo stesso” (Bianca)
“Fare volontariato non significa solo aiutare gli altri: è anche un’esperienza che ti orienta e che ti fa sentire più presente nel mondo” (Marianna)

“Non si capisce chi dà una mano a chi, perché ci si aiuta l’un l’altro” (Rebecca)
“Vuol dire fare parte di una stessa cosa, ognuno con le sue peculiarità, ma creando tutti assieme qualcosa di unico e variegato” (Beatrice)
“Significa metterci il cuore e dare un senso al tempo che passa” (Lilia)
“Può accendere una luce in chi lo riceve e in chi lo fa. Io faccio volontariato con i richiedenti asilo e, nella lunga attesa di una risposta da parte della commissione territoriale, penso e spero di dare un po’ di luce nell’oretta di tempo che passo con loro” (Linda)
“Il volontariato è come costruire un ponte, tendere una mano” (Miriam)
Giulia De Paoli poi porta alcuni dati rispetto al volontariato in Italia. Nel 2019, secondo l’Istat, un italiano su otto faceva volontariato. Siamo al ventiduesimo posto in Europa, mentre i Paesi più virtuosi sono Olanda, Finlandia e Svezia. Il Trentino, però, rientra nella media europea (20 per cento di persone che fanno volontariato).

Le ragazze e i ragazzi di “Km0” hanno modo di conoscere il funzionamento del CSV di Trento, che, accanto al supporto burocratico e organizzativo alle associazioni, offre anche formazioni sul volontariato e progettualità che cercano di invogliare i giovani ad attivarsi. C’è anche uno sportello di orientamento al quale chiunque può rivolgersi per capire quale associazione fa al caso suo.
Dopo un momento sulla Fiera e dopo una spiegazione sul volontariato, si parla quindi del volontariato nel corso della Fiera Fa’ la cosa giusta! Trento con Paolo Saveriano, coordinatore, assieme a Giordano Brida, dei volontari della Fiera. Nel 2018, la Fiera ha avuto 134 volontari di tutte le età. Alcuni erano ragazzi e ragazze in alternanza scuola-lavoro. C’era poi un gruppetto di ragazzi dell’Anffas di Trento che, seguito dagli educatori, ha fatto la raccolta differenziata e dato una mano in biglietteria. “Molti volontari ritornano”, dice Paolo Saveriano. “Ho alcuni amici affezionati alla Fiera che, pur non vivendo a Trento, vengono ogni anno come volontari”.

Il volontario della Fiera Fa’ La Cosa Giusta è assicurato, e può scegliere di prestare servizio in più ambiti. La call per i volontari dell’edizione del 2021 si chiuderà il 14 ottobre.