KM0: cos’è il consumo critico
Si è svolto anche il terzo incontro del percorso “Ambiente, stili di vita e sostenibilità” del progetto Km0: giovani volontari per fare la cosa giusta. Incontro concentrato sulla tematica del consumo critico e fashion, poi sul lavoro che precede la stesura di un articolo.
Angela Nardelli
Vive a Trento e studia Giornalismo e Cultura editoriale presso l’Università di Parma. Ama leggere, scrivere e stare in mezzo alla natura. Attenta alle tematiche ambientali, alla salvaguardia del territorio e ai diritti umani, collabora con l’Agenzia di Stampa Giovanile dal 2020.
Le formatrici della prima parte dell’incontro sono state Roberta Villa, di Trentino Arcobaleno, e Sandra Toro, dell’Associazione El Costurero.
Chi è un consumatore critico?
Con questa domanda Roberta Villa ha iniziato il suo intervento, che ha prodotto molte riflessioni da parte dei giovani volontari e un dialogo intorno al tema. Attraverso un semplice esercizio pratico (analizzare l’etichetta di un detersivo per comprenderne i prodotti utilizzati, la realtà di provenienza, il prezzo, il tipo di confezione) i partecipanti sono riusciti a rispondere alle cinque domande che un consumatore critico dovrebbe sempre porsi di fronte a un prodotto:
- Da dove viene?
- Com’è stato prodotto?
- Chi lo ha prodotto?
- Come è stato confezionato?
- Qual è il costo?
“Questo è ciò che si chiede a un consumatore critico:” – spiega Roberta Villa – “porsi delle domande e provare a cercarne le risposte. Essere critici per capire, cercando di andare sempre incontro al prodotto, accettando a volte alcuni compromessi”.
Come possiamo essere consumatori responsabili?
“Quella del consumatore critico è una rivoluzione silenziosa”, afferma Roberta, perché silenziose sono le sue scelte. Scelte che devono essere attente, pesate e non casuali. Per essere responsabili infatti è bene scegliere i prodotti che andremo a consumare non solo per la qualità e il prezzo, ma anche per la loro storia, per il loro impatto ambientale e sociale.
Lo stesso principio si applica anche al consumo fashion. Ha approfondito questo tema Sandra Toro, fondatrice dell’Associazione El costurero Co-sewing nata nel 2015, che si occupa del riutilizzo di capi d’abbigliamento. La frase che apre la sua presentazione racchiude perfettamente il suo messaggio: “Non c’è capo più sostenibile di quello che esiste già”.
Sandra ha lasciato ai giovani volontari dei consigli pratici per costruire un guardaroba sostenibile e per ridurre l’impatto ambientale:
- Ripensa i tuoi abiti;
- Usa quello che hai;
- Presta quello che non ti serve;
- Scambia quello che ti avanza;
- Ripara i vestiti;
- Compra vintage e di seconda mano:
- Supporta le attività locali.
Nell’ultima parte dell’incontro i giovani volontari hanno avuto l’occasione di confrontarsi nuovamente con Maddalena Di Tolla Deflorian. Nell’incontro precedente la giornalista ha concentrato il suo intervento sull’intervista, venerdì 5 marzo invece ha risposto alla domanda: come si scrive un articolo?
I partecipanti in questo modo hanno l’occasione di accrescere le loro conoscenze su temi importanti legati ad ambiente, economia, consumo, sostenibilità, e allo stesso tempo imparano come comunicarli al meglio.