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KM0: cos’è il consumo critico

Si è svolto anche il terzo incontro del percorso “Ambiente, stili di vita e sostenibilità” del progetto Km0: giovani volontari per fare la cosa giusta. Incontro concentrato sulla tematica del consumo critico e fashion, poi sul lavoro che precede la stesura di un articolo.

Le formatrici della prima parte dell’incontro sono state Roberta Villa, di Trentino Arcobaleno, e Sandra Toro, dell’Associazione El Costurero.

Chi è un consumatore critico?

Con questa domanda Roberta Villa ha iniziato il suo intervento, che ha prodotto molte riflessioni da parte dei giovani volontari e un dialogo intorno al tema. Attraverso un semplice esercizio pratico (analizzare l’etichetta di un detersivo per comprenderne i prodotti utilizzati, la realtà di provenienza, il prezzo, il tipo di confezione) i partecipanti sono riusciti a rispondere alle cinque domande che un consumatore critico dovrebbe sempre porsi di fronte a un prodotto:

  1. Da dove viene?
  2. Com’è stato prodotto?
  3. Chi lo ha prodotto?
  4. Come è stato confezionato?
  5. Qual è il costo?

“Questo è ciò che si chiede a un consumatore critico:” – spiega Roberta Villa – “porsi delle domande e provare a cercarne le risposte. Essere critici per capire, cercando di andare sempre incontro al prodotto, accettando a volte alcuni compromessi”.

Come possiamo essere consumatori responsabili?

“Quella del consumatore critico è una rivoluzione silenziosa”, afferma Roberta, perché silenziose sono le sue scelte. Scelte che devono essere attente, pesate e non casuali. Per essere responsabili infatti è bene scegliere i prodotti che andremo a consumare non solo per la qualità e il prezzo, ma anche per la loro storia, per il loro impatto ambientale e sociale.

Lo stesso principio si applica anche al consumo fashion. Ha approfondito questo tema Sandra Toro, fondatrice dell’Associazione El costurero Co-sewing nata nel 2015, che si occupa del riutilizzo di capi d’abbigliamento. La frase che apre la sua presentazione racchiude perfettamente il suo messaggio: “Non c’è capo più sostenibile di quello che esiste già”.

Sandra ha lasciato ai giovani volontari dei consigli pratici per costruire un guardaroba sostenibile e per ridurre l’impatto ambientale:

  1. Ripensa i tuoi abiti;
  2. Usa quello che hai;
  3. Presta quello che non ti serve;
  4. Scambia quello che ti avanza;
  5. Ripara i vestiti;
  6. Compra vintage e di seconda mano:
  7. Supporta le attività locali.

Nell’ultima parte dell’incontro i giovani volontari hanno avuto l’occasione di confrontarsi nuovamente con Maddalena Di Tolla Deflorian. Nell’incontro precedente la giornalista ha concentrato il suo intervento sull’intervista, venerdì 5 marzo invece ha risposto alla domanda: come si scrive un articolo?

I partecipanti in questo modo hanno l’occasione di accrescere le loro conoscenze su temi importanti legati ad ambiente, economia, consumo, sostenibilità, e allo stesso tempo imparano come comunicarli al meglio.

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