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Un aperitivo solidale con le nocciole dell’Alta Langa

Questa volta, assieme a Trento Consumo Consapevole, vi portiamo alla scoperta di una delle peculiarità del Piemonte. Passione, innovazione, rispetto per l’ambiente e per l’essere umano sono alcune delle caratteristiche dell’Azienda Altalanga.

L’autunno di Trento Consumo Consapevole inizia con un incontro sulla Piattaforma Zoom dell’Aperitivo Solidale, organizzato in collaborazione con Fa’ la cosa giusta! Trento. Lo scopo di questi appuntamenti è far conoscere le realtà che ogni giorno scelgono di puntare su un’altra economia: solidale, attenta all’ambiente e alle persone. In questa occasione la famiglia Cavallotto presenta la sua azienda, una realtà in cui operano 15 persone, che si occupano principalmente della produzione, vendita e trasformazione delle nocciole biologiche del Piemonte IGP di Altalanga

Un frammento dell’incontro online con la famiglia Cavallotto, rappresentata da ben 3 generazioni

“La nocciola, una passione senile”. È il termine che la moglie di Gian Franco Cavallotto ha utilizzato per definire il ritorno alla terra di suo marito, dopo 40 anni passati in un ufficio a proporre polizze assicurative. L’Azienda Agricola Altalanga nasce ad Alba, in provincia di Cuneo, 9 anni fa, dal desiderio di Gian Franco Cavallotto, che alla soglia della pensione decide di partire dalle sue passioni per sviluppare una realtà ormai conosciuta anche all’estero. Il territorio è quello dell’Alta Langa, in cui è nato. Zona caratterizzata da tante colline, dove si nascondono noccioli e tartufi, che crescono nonostante i 700 metri di altitudine.  

La scelta del biologico e il no al caporalato 

Quando Gian Franco ha preso la decisione di aprire un’azienda agricola ha dovuto fare i conti con la presenza di molte altre aziende che sul territorio coltivavano nocciole. C’era una necessità, diversificarsi dagli altri. Il biologico era una delle modalità. Realizzare un’azienda biologica, a quei tempi, era difficile poiché non c’era nessuno sul territorio che avesse seguito questo iter, i costi erano molto alti, ma il percorso intrapreso dall’Azienda agricola Altalanga ha poi fatto vedere i frutti. Non si sono fermati alla produzione, ma si occupano anche della fornitura a pasticcerie, gelaterie, GAS e privati. Il prodotto costa di più ma è di qualità e rispettoso dell’ambiente. La scelta di sostenibilità sociale, invece, nasce dall’esperienza iniziale di affidare l’attività alle cooperative di lavoro, che però sfruttavano i lavoratori, che erano sottopagati. La filosofia dell’azienda non era questa, bensì quella di assumere le persone facendole stare bene, sia mentalmente che fisicamente e pagandole il giusto. 

L’essiccazione naturale e il laboratorio

La lavorazione della nocciola non è scontata. Dopo il raccolto, le nocciole passano nella macchina pulitrice, è una macchina che scarta attraverso un ventilatore le nocciole vuote e malate. Successivamente subentra il fiore all’occhiello del processo di lavorazione dell’azienda AltaLanga, l’essiccazione naturale al sole. È un metodo che si utilizzava quando la tecnologia ancora non era entrata a far parte dei processi produttivi e garantisce un’essiccazione più naturale, senza inquinare l’ambiente, mantenendo intatto il sapore del prodotto.  

All’inizio l’idea era quella di capire come il prodotto veniva assorbito dal mercato, per questo per i primi tre anni Gian Franco si è affidato per la trasformazione ad una ditta esterna. Quando l’azienda ormai conosciuta, ha avuto l’occasione di acquistare un immobile in centro ad Alba, il gioco è stato semplice, grazie anche all’assunzione di persone qualificate. Così l’azienda ha potuto unire due prodotti peculiari del Piemonte: la nocciola e il cioccolato. 

La collaborazione con l’Università di Reggio Emilia per combattere la cimice 

Se si vive in mezzo alla campagna, purtroppo si sa che l’Italia da qualche anno è stata invasa da delle cimici e ogni territorio sta cercando di far fronte a questa emergenza. Gian Franco ha trovato un metodo per combatterla, che sta suscitando molto interesse perché sostenibile e attento alla biodiversità del territorio. La dott.sa Lara Maistrello dell’Università di Reggio Emilia ha iniziato a collaborare con l’azienda agricola per tenere monitorato sia il lavoro sul campo che le analisi sul prodotto. È un metodo sostenibile: servono dei pali, una guaina, una colla potente da spruzzare e un feromone, che attira la cimice. Grazie all’applicazione di questo metodo, il raccolto è stato molto buono, le nocciole non sono risultate danneggiate, come succede quando la cimice buca il guscio e rovina il gheriglio e non si è assistito alla caduta del prodotto acerbo in estate. 

I cambiamenti climatici 

 Il problema delle colline dell’Alta Langa non sono le piogge torrenziali. Per fortuna il terreno è stato ampiamente drenato al momento della realizzazione degli impianti. Quello che preoccupa è la siccità. Si va sempre più verso periodi lunghi di secca e l’irrigazione del terreno è difficoltosa. Il nocciolo e le sue radici arrivano solo a mezzo metro dalla superficie ed è difficile trovare delle fonti o delle falde acquifere. Inoltre è una pianta che ha estremo bisogno di acqua perché ha una superficie fogliare molto ampia e consuma parecchia acqua per idratarsi.  L’obiettivo di Gian Franco, dei prossimi anni, è trovare un metodo migliore per l’irrigazione dei campi e così risolvere anche questo grave problema.  

Al fianco di Gian Franco ci sono il figlio Lorenzo e il nipote Emanuele. Il primo alterna il lavoro come assicuratore all’aiuto in azienda, per garantire una continuità. Il secondo ha iniziato da poco l’Istituto agrario ed è sulla buona strada per prendere in mano le redini dell’azienda con i consigli di nonno che chissà, fra una decina di anni, spera di passargli il testimone. 

Come acquistare i prodotti dell’azienda?

L’azienda ha uno shop online che permette la prenotazione del prodotto e la consegna gratuita con un prezzo di acquisto superiore a 49€. 

Per maggiori informazioni basta un click al sito o alla pagina Facebook

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