Una festa “green” con la stoviglioteca
Natale si avvicina, e con lui le feste e i grandi banchetti (Covid permettendo). Vi presentiamo una soluzione “green” per organizzare un evento: la stoviglioteca dell’associazione L’Ortazzo di Caldonazzo.

Le feste sono ormai alle porte ed è arrivato il momento in cui alcuni penseranno di ricorrere ad una stoviglioteca per non dover usare un mucchio di piattini e posate di plastica.
La parola stoviglioteca fa rima con biblioteca, perché il prestito delle stoviglie è totalmente gratuito. Lo scopo è quello di combattere gli sprechi e promuovere il riuso e la condivisione. Anche in Trentino ci sono molte stoviglioteche, una delle quali è quella dell’associazione di promozione sociale L’Ortazzo di Caldonazzo.
Ci siamo fatti raccontare da Maddalena Parolin e Ivette Boso de L’Ortazzo come funziona il prestito di stoviglie. L’idea di promuovere la stoviglioteca è nata nel novembre del 2019, e l’iniziativa è stata lanciata durante la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR). Qualche mese dopo è scoppiata la pandemia, e di lì la stoviglioteca de L’Ortazzo, che all’inizio contava 60 pezzi, ha subito una battuta d’arresto.
Nel corso dell’ultimo anno, in particolare durante l’estate, il prestito di stoviglie è ricominciato. “Quest’estate, a Folgaria, la stoviglioteca è stata usata per la prima volta per un evento pubblico della Pro Loco”, racconta Maddalena. “Prima, infatti, era usata soprattutto dalle associazioni quando dovevano promuovere eventi interni, rivolti ai propri affiliati, come gli scout e gli astrofili, oppure per piccoli rinfreschi dei soci de L’Ortazzo”.
La stoviglioteca può essere presa in prestito da chiunque: famiglie, gruppi di amici e associazioni. Oggi conta 110-115 coperti in plastica riciclabile. “Inizialmente – spiega Ivette – volevamo prendere delle stoviglie in ceramica, ma ci ha frenato il peso. Facendo alcune ricerche, abbiamo scoperto un materiale plastico durevole prodotto da un’azienda italiana, che può essere lavato in lavastoviglie senza danneggiarsi, può essere messo in microonde e non è tossico perché non contiene bisfenolo. È un materiale molto colorato, l’ideale per le feste dei più piccoli”.

La stoviglioteca de L’Ortazzo è promossa dallo sportello “Ecoeventi” della cooperativa Incontra, finanziato dalla Comunità Alta Valsugana e Bersntol. Lo sportello, infatti, ha l’obiettivo di dare dei consigli ai cittadini e alle associazioni che vogliono progettare un evento sostenibile (ecodesign). Oltre alla stoviglioteca dell’Ortazzo, in Valsugana c’è anche un set di stoviglie in ceramica messe a disposizione dall’associazione Solidarietà Vigolana.
Come funziona il prestito di stoviglie de L’Ortazzo
È necessario contattare la referente della stoviglioteca, in questo caso Ivette (3483685431), oppure scrivere alla mail dell’Ortazzo (ortazzo@gmail.com).
La stoviglioteca comprende tutto l’occorrente per una festa: piatti fondi, brocche, ciotoline, forchette, piatti piani, bicchieri d’acqua, ciotoline diametro 20 cm, coltelli, piatti da dolce, bicchieri bibita, vassoi tondi diametro 33 cm, cucchiaini, cucchiai.
L’associazione invia un modulo in cui si inserisce il numero di stoviglie richieste. Ci si accorda per il punto e l’orario di ritiro e di consegna (una volta terminato l’utilizzo della stoviglioteca). L’Ortazzo chiede una cauzione di 20 euro, che viene riconsegnata una volta terminato il prestito. L’uso della stoviglioteca è gratuito – si tratta di un prestito nel vero senso della parola – ma l’Ortazzo accetta un’offerta, che viene usata per la manutenzione delle stoviglie.
“È possibile fare più prestiti in contemporanea, compatibilmente con il numero di stoviglie”, specifica Maddalena Parolin. “In alcuni casi poi, accordandoci con la persona o con l’associazione, possiamo fare un prestito per più giorni. È capitato per esempio in occasione di un corso di una settimana che l’Appm ha organizzato per bambini e ragazzi: in quel caso, la stoviglioteca è stata usata per tutti e sette i giorni”.