Con “Unicalana”, la creatività valorizza un prodotto locale
Da qualche anno Michela Frizzi ha iniziato a interessarsi alla lavorazione della lana trentina. È nata così “Lanetta”, una saponetta che ora si trova in alcuni negozi del territorio e che è decorata con lana, spezie da cucina e fiori. Michela ha creato anche “Unicalana”, un brand (e una pagina Instagram) in cui presenta le sue creazioni.
È da qualche anno che Michela Frizzi ha unito la sua creatività alla passione per un mondo ricco di spunti ma poco conosciuto, quello della lana, aprendo la pagina Instagram “Unicalana”.
“Negli ultimi anni – ci racconta – ho scelto di stare a casa con il mio bambino, che ha 3 anni e mezzo. Nella vita ho sempre fatto al grafica pubblicitaria_ lì ho messo a frutto la mia creatività, che mi sta aiutando molto con ‘Unicalana’, anche se per adesso si tratta solo di un hobby”.
Piano piano, Michela ha “scoperto il mondo della lana”. “È un materiale che è venuto a mancare negli ultimi 50 anni – spiega -, in Trentino ci sono poche persone che la lavorano, ma con grandissima passione. Si tratta però di un settore di nicchia”.
Il progetto di Michela, che viene da Cimone, si basa sulla valorizzazione della lana trentina. “Ho iniziato a studiare il territorio per capire dove potevo andare a prenderla”, racconta. “Da lì ho raggiunto alcune malghe, principalmente in Val dei Mocheni e a Piné ma anche sui monti Lessini, dove ho preso la lana per poi lavarla con prodotti biologici, cardarla a mano e sperimentare”.

La lana, assicura Frizzi, è un materiale con molte proprietà. “Ho sempre vestito il mio bambino con prodotti in lana, e ne ho visto i benefici sulla pelle”. Il primo prodotto in cui si è cimentata è stata una saponetta di lana chiamata “Lanetta”. “Risalta anche all’occhio – spiega – perché è decorata con lana tinta, spezie da cucina e fiori della zona. L’ho provata in famiglia e ho visto che ha tantissime proprietà: aiuta a dare lucentezza al viso e ad ammorbidirle la pelle, ed è anche utile per l’abbronzatura. È un prodotto che ha avuto molto successo, e che ora si può trovare al Forno di Pitagora di Rovereto, all’Erboristeria MadreTerra di Mezzolombardo e alla Biocesta di Trento”.
Da quel primo tentativo sono nati anche altri prodotti “home made” creati con la lana. “Ho realizzato dei pupazzi per bambini e per decorare la casa – racconta Michela Frizzi – e poi ho comprato la materia prima, un tessuto morbidissimo fatto da lana e mohair, che ho decorato usando la tecnica dell’ecoprinting con foglie di bosco, fiori dell’orto e scarti di cucina. Ha dato un bellissimo risultato, sia a livello visivo sia a livello sensoriale”.

Per seguire i lavori di Michela Frizzi basta andare alla pagina Instagram @unicalana. “Ho creato un mio brand con un logo autoprodotto – racconta Frizzi -, cercando di abbattere la stampa data da solventi. Anche le istruzioni all’interno della saponetta ‘Lanetta’ sono scritte a mano, nonostante la bustina sia in plastica per motivi d’igiene. Voglio valorizzare il messaggio ecologico, oltre che la bellezza e l’utilità della saponetta. La lana, poi, non fa muffa: basta tenerla all’asciutto. Per la mia saponetta chiedo 10 euro, ma è un costo simbolico, perché dietro c’è un grande lavoro: la lana va pulita, cardata e decorata. Non si può paragonare al costo di un prodotto industriale”.
