Mobilità sostenibile e come comunicarla
Nel fine settimana del 10 e 11 settembre, a Trento, si sono tenuti due importanti eventi incentrati sulla sensibilizzazione ai modi alternativi e puliti di spostarsi, entrambi organizzati da FIAB Trento. Nella serata di sabato si è svolto l’incontro-dibattito “Comunicare la mobilità sostenibile”, mentre domenica mattina è stato il momento di “Trento in bici”, una biciclettata tra le vie della città.
Nella mattinata di domenica 11 settembre tra le vie di Trento è risuonato il tintinnio dei campanelli di più di 300 biciclette. Grazie a Trento in bici, iniziativa organizzata da FIAB Trento – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, in collaborazione con la Proloco Centro Storico e l’Ecosportello Fa’ la cosa giusta, il centro della città è rimasto chiuso al traffico automobilistico per una “domenica ecologica” in cui si è svolta una biciclettata su un percorso di circa 7 chilometri a cui hanno partecipato appassionati delle due ruote di tutte le età.

Sensibilizzare sulle alternative ecologiche all’utilizzo dell’automobile per spostarsi è stato il focus di questo evento. Sulla stessa tematica si è incentrato, nella serata di sabato 10 settembre, anche l’incontro-dibattito Comunicare la mobilità sostenibile, organizzato sempre da FIAB Trento. Tre le voci d’eccezione che hanno dialogato sull’importante tema della comunicazione della mobilità sostenibile: Andrea Coccia, giornalista di Slow-news.com, Elena Colli, sociologa dell’ambiente urbano ed Elisa Gallo, giornalista e presidente di BikePride Torino.
«Il limite maggiore si riscontra nel fatto che l’auto è completamente parte del nostro immaginario» con questa affermazione di Andrea Coccia è stato introdotto l’argomento della massiccia presenza delle automobili nella nostra vita e del loro dominio in qualsiasi campo (dal Codice della strada alla struttura di città e paesi) al punto da essere una “dipendenza” e noi delle “vittime”. Le alternative, però, esistono e la crisi climatica sottolinea l’urgenza di mettere in atto un cambio di visione che si basi su diversi fattori, partendo dall’utilizzo di un linguaggio diverso nella comunicazione. Sempre il giornalista ha poi trattato il tema dei fondi per la realizzazione di piste ciclabili, in particolare delle cosiddette superciclabili sul modello delle infrastrutture per biciclette di altre zone d’Europa. Tali fondi «ci sono, si trovano. I problemi si riscontrano nelle decisioni da prendere a livello politico, mancano le idee a lunga gittata».
Grazie ad Elisa Gallo è stato poi possibile approfondire il tema centrale della serata, ossia la comunicazione della mobilità sostenibile, in particolare della costruzione di infrastrutture come le piste ciclabili. Tale comunicazione deve essere mirata e strutturata con uno stile di narrazione che porti le persone ad accogliere positivamente le novità. Per questo obiettivo è opportuno in primis non citare le automobili ma, al contrario basarsi sugli aspetti positivi, tra cui i benefici per la salute e per le città. «Si deve partire dalle emozioni delle persone, agganciarsi all’empatia comunicando esempi virtuosi» ha affermato a questo proposito la giornalista. In secondo luogo, un altro importante elemento per comunicare bene è evitare la categorizzazione: «utilizzare il termine “ciclisti” è fuorviante poiché allontana tutti coloro che utilizzano la bicicletta in città senza sentirsi propriamente dei ciclisti». Al contrario, è necessario riferirsi alle “persone”, proponendo una città alla loro misura, escludendo le automobili. Sempre allo scopo di inviare un messaggio efficace, secondo Coccia, è poi opportuno andare oltre il solo tema ecologico poiché «con la crisi energetica e finanziaria che stiamo vivendo, presto le automobili diventeranno un mezzo che molte persone non potranno permettersi» ed è quindi fondamentale fare leva su altri elementi importanti.
«Il cambiamento non avviene se si proibisce o accusa, ma trasformando l’auto in un mezzo costoso e negativo, evidenziando i benefici di una vita senza il suo utilizzo» questa la visione di Elena Colli, supportata anche dalla proiezione di uno spot pubblicitario della città di Bruxelles, incentrato sulla comunicazione in positivo della mobilità sostenibile.
La sociologa ha poi suggerito un esperimento da condurre – soprattutto per i membri delle amministrazioni – spostandosi per una settimana in città e nei paesi senza automobile, per rendersi conto di tutti i problemi esistenti in un ambiente non costruito a misura di bicicletta. I centri commerciali, gli ospedali, così come molti altri centri di servizi sono infatti raggiungibili solamente utilizzando un’auto ed è solo rendendosene conto in prima persona che è possibile modificare la propria visione e agire.
E anche Trento in bici ha avuto l’effetto di far vedere la città da un altro punto di vista: più pulita, più felice, più bella.
