Giornata mondiale dell’Acqua con Yaku
Martedì 22 marzo è la giornata mondiale dell’acqua: quest’anno, per l’occasione, l’associazione Yaku, in collaborazione con il MUSE, ha tenuto una serie di incontri per porre l’attenzione sulla crisi idrica in corso e per proteggere il nostro Pianeta Blu.
Martedì 22 marzo è la giornata mondiale dell’acqua: quest’anno, per l’occasione, l’associazione Yaku, in collaborazione con il MUSE, ha tenuto una serie di incontri per porre l’attenzione sulla crisi idrica in corso e per proteggere il nostro Pianeta Blu.
di Silvia Kasperkovitz
Le conseguenze della crisi idrica in corso da anni sono ormai palesi davanti ai nostri occhi. Il cambiamento climatico ha stravolto il normale corso delle precipitazioni annue: piove di meno in autunno e in inverno e ci sono molti più temporali violenti in estate. La scarsità di precipitazioni nei mesi più freddi fa sì che i fiumi e i laghi siano più secchi del normale, con la conseguenza che d’estate rischiamo di rimanere senza acqua. Dopo un autunno e un inverno avari di piogge, le previsioni annunciano nuovamente temperature e siccità record per il 2023.
Per una regione ricca di laghi come il Trentino Alto-Adige la situazione si prevede abbastanza tragica. Nonostante i continui avvisi e le iniziative di sensibilizzazione, per molti anni abbiamo creduto che l’acqua fosse una fonte inesauribile, e ne è stato fatto un uso e consumo eccessivo. Oggi sono a rischio non solo i bacini idrici, ma anche l’agricoltura e la disponibilità d’acqua dei cittadini, tanto che già la scorsa estate alcuni comuni d’Italia hanno dovuto razionare l’utilizzo d’acqua.
Bisogna anche guardare al di fuori dei nostri confini: tra il 2000 e il 2020, due miliardi di persone in più hanno avuto accesso all’acqua potabile nella propria casa, ma ne restano altri due miliardi ai quali questo diritto è tuttora negato, e il numero potrebbe continuare ad aumentare. In molti paesi mancano le infrastrutture e le politiche per gestire le risorse idriche e, allo stesso tempo, in molti paesi (industrializzati e avanzati) l’acqua è stata sfruttata in maniera intensiva, spesso privatizzata e accaparrata in ogni modo possibile, causando il cosidetto watergrabbing. Questo mostra come l’emergenza idrica abbia origini diverse in base all’area geografica, ma l’impatto è devastante per tutti.
Ecco che in occasione della Giornata mondiale dell’acqua (World Water Day), il MUSE, insieme agli altri musei che fanno parte della Rete globale dei Water Museums , ha tenuto una serie di appuntamenti per riflettere sull’emergenza idrica in corso, per aumentare la sensibilizzazione, e per pensare a come arginarla.
All’evento ha collaborato l’associazione Yaku, attiva con il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua in America Latina, la quale da anni si batte per la difesa dell’acqua e contro la privatizzazione dei beni comuni. Le sue attività principali riguardano lo svolgimento di attività di cooperazione internazionale in America Latina insieme a comunità indigene, contadine, afrodiscendenti, e in connessione con organizzazioni sociali, in particolare in Colombia e Bolivia; inoltre, l’associazione realizza percorsi di sensibilizzazione e formazione politica a livello locale nelle scuole e nel terzo settore, come quello che si è tenuto al Muse.
Durante la mattinata si è tenuto il Word Cafè per i ragazzi delle scuole superiori. Al centro del dibattito, la gestione sostenibile della risorsa acqua, in relazione ai tre aspetti sociale, economico e ambientale. Assieme all’associazione Yaku sono intervenuti Donato Iob, funzionario del Distretto Idrografico delle Alpi Orientali (ex Autorità di Bacino del Fiume Adige), e Valeria Lencioni, idrobiologa e coordinatrice dell’Ambito di Ricerca Clima ed Ecologia del MUSE.
Alle 15 ha preso via la visita guidata “Il Pianeta Blu”, un percorso inedito alla ricerca degli ambienti acquatici del pianeta presenti in museo: ghiacciaio, foresta pluviale, acquari e il nuovo biotopo. L’obiettivo era quello di raccontare come le attività umane e la sempre crescente necessità di acqua stiano compromettendo i sistemi naturali dove è protagonista, mettendo a rischio il benessere delle persone e degli ecosistemi.
Le attività proposte da Yaku non si limitano alla giornata mondiale dell’acqua, ma proseguiranno nei prossimi mesi. Il prossimo evento si terrà il 14 aprile con l’evento “Proteggere la madre terra, difendere i diritti”, in occasione della visita di una delegazione proveniente dalla Colombia, con il presidente dell’associazione indigena U’wa Javier Corona di AsoUwa e la referente del movimento contadino colombiano dell’arouca, Masas, dottoressa Sandra Liliana Roa. Insieme a Yaku, la rete In Difesa Di che si occupa della difesa dei diritti ambientali minacciati nel mondo, e Riccardo Troisi, della rete delle Economie Solidali e Trasformative. In autunno, poi, si terrà un’agorà su rischi idrogeologici connessi al cambiamento climatico. Per rimanere aggiornati sulle loro attività controllate il sito: https://www.yaku.eu/
Senza l’acqua non ci può essere la vita sul nostro pianeta: è perciò nostro dovere e obbligo, in quanto cittadini, non sprecare questo bene e fare il possibile per preservarlo. Iniziative come queste servono proprio ad aumentare la sensibilizzazione, già molto alta, che le persone hanno su questo argomento. L’obiettivo finale è quello di applicare delle misure politiche efficaci che possano far fronte all’emergenza idrica in cui viviamo.