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La manifestAzione di Rovereto: tra sociale e agricoltura

Non solo mercatino dell’economia solidale. Realtà diverse e storie diverse che si intrecciano. Alla ManifestAzione Fa’ la cosa giusta! di Rovereto abbiamo potuto toccare con mano anche questo.

Il Parco Fedrigotti di Rovereto si trova di fronte a Progetto Manifattura, che domenica 3 ottobre ha ospitato gli eventi finali di Moltiplicazioni, il “festival delle idee per uno sviluppo sostenibile” progettato da un gruppo di ragazzi: Erica Gasperotti, Andrea Malena, Fabiola Piamarta, Giulia Bais e Anna Piamarta.

La manifestAzione Fa’ la cosa giusta! di Rovereto è stata organizzata in collaborazione con Moltiplicazioni, che è durato diciassette giorni, tanti quanti sono gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. C’era anche El Costurero, il negozio di Sandra Toro che si trova nel quartiere di San Martino di Trento, allo swap party animato dall’associazione Luccicate Odv all’interno di Progetto Manifattura. 

Mentre il festival Moltiplicazioni era animato da una serie di conferenze, dalle opere create sul momento dallo street artist veronese Cibo e dalla mostra fotografica “Ri-scatto sostenibile” di Fa’ la cosa giusta! Trento, al Parco Fedrigotti, come in ogni manifestAzione, diverse realtà hanno presentato il loro lavoro nel campo dell’economia solidale. 

Un lavoro per la comunità e con la comunità: Cooperativa Amalia Guardini, La Locanda Dal Barba e la Comunità Murialdo

La Cooperativa Amalia Guardini, protagonista anche del trekking solidale della mattinata di domenica 3 ottobre, era presente con uno stand al Parco Fedrigotti. Valentina e Arianna, educatrici, hanno presentato ai passanti i lavori dei ragazzi seguiti dalla cooperativa, che si occupa di sostenere un gruppo di quarantatré persone adulte (dai 18 ai 60 anni) con disabilità cognitive medio-lievi. Oltre alla parte dell’assemblaggio, svolto per conto di terzi, infatti, ci sono anche i “laboratori creativi” di oggettistica. “Abbiamo anche un progetto specifico, “Con il cuore”, nel corso del quale i ragazzi preparano tutto l’occorrente per le cerimonie speciali, come i matrimoni: bomboniere, partecipazioni e libretti”, raccontano le educatrici. 

I progetti della Cooperativa Amalia Guardini, però, portano i ragazzi a uscire dalle sale di via Pasqui per collaborare con altre realtà, come la Risto 3. “Le nostre collaborazioni sono chiamate ‘rete di valore’”, spiegano Valentina e Arianna. 

Proprio accanto allo stand della Cooperativa Amalia Guardini c’è una rappresentanza della Locanda Dal Barba, gestita dall’omonima cooperativa di Villa Lagarina. La Locanda è conosciuta per la pasta che viene prodotta con la farina del Molino Grassi di Parma, e che da qualche mese è venduta in molte Famiglie Cooperative del Trentino. Da poco, poi, la Locanda Dal Barba ha attivato anche una pizzeria. “In cooperativa seguiamo soprattutto ragazzi con disturbi del neuro-sviluppo per progetti di reinserimento lavorativo”, ci racconta Denise, educatrice. I trenta ragazzi seguiti Dal Barba sono occupati nell’area verde, nel pastificio, in ristorante e in pizzeria, e vengono seguiti da due educatrici, uno psicologo e tutta l’equipe di cuochi, camerieri e responsabili di sala. 


C’è anche la Comunità Murialdo al Parco Fedrigotti. Le educatrici Martina Alessandrini e Elda Tugo presentano le attività dei centri di aggregazione territoriale di Brione e San Giorgio, due quartieri di Rovereto. Mentre a Brione ci si occupa soprattutto di aiuto compiti per i bambini delle elementari e delle medie, a San Giorgio si lavora sullo sviluppo di comunità. “San Giorgio è un centro aperto a tutta la cittadinanza”, spiega Elda Tugo. “Il nostro scopo, oggi, è raccontare ciò che facciamo sul territorio e invogliare le persone a venire al centro e a partecipare alle nostre attività”, aggiunge Martina Alessandrini.

Da Besagno, alle pendici del Baldo, a Brentonico, passando anche per Ala

Si trova alle pendici del Monte Baldo, a Besagno, l’azienda agricola biologica e biodinamica La Bis che Maria Tommasino gestisce assieme al marito. Maria è ragioniera di formazione e viene da Trento. “Per amore mi sono trasferita a Besagno”, dice ridendo. “Da piccola sognavo di avere una fattoria e ora, con l’azienda agricola, posso dire che il mio sogno si sia in parte avverato”. A La Bis si coltivano ortaggi e frutta, ma c’è anche un allevamento di galline e, da qualche tempo, si producono due varietà di farina: gialla e viola.

Potrete trovare i prodotti di La Bis il sabato in Piazza delle Erbe e il martedì in Piazza 25 aprile, a Rovereto. “A casa abbiamo anche un self-service delle uova, aperto ventiquattro ore su ventiquattro”, spiega Maria. “Diamo piena fiducia al cliente, che entra dal cancello e trova un tavolino sul quale è appoggiata una scatola in legno. La persona può prendere le uova e lasciare lì i soldi. A volte, accordandomi prima con il cliente, preparo anche dei pacchetti di verdura che lascio lì e che vengono ritirati seguendo la stessa procedura”. 

Anche Francesca, compagna di Nicola Leonardi, proprietario dell’azienda agricola Leonardi Nicola, ha cambiato vita. Originaria di Gardolo, era geometra, mentre ora affianca il suo compagno nella gestione dell’azienda, che è stata creata nel 2009 e ha sede a Prada di Brentonico. “Inizialmente ci si occupava principalmente della coltivazione di piccoli frutti, poi l’offerta è aumentata: una parte dell’azienda, ad Arco, è dedicata alla produzione e alla vendita di olio e mele”, spiega Francesca. L’azienda agricola non ha punti vendita, ma partecipa ai mercati di Campagna Amica: il martedì è ad Arco, il sabato mattina invece a Rovereto. Oltre a olio, mele e piccoli frutti, troverete anche tanti trasformati, come succhi, sciroppi e marmellate. 

Sta cercando di far conoscere “lo zafferano del Baldo” il gruppo Baldensis di Brentonico, formato da un gruppo di titolari di aziende agricole, tra cui Michele Righettini, presente alla manifestAzione di Rovereto. “Produciamo erbe aromatiche e officinali e ortaggi”, spiega Michele. Baldensis vende i suoi prodotti nel punto vendita di Brentonico ma anche in alcuni mercatini che organizza nei paesi limitrofi e in negozi trentini e su tutta la fascia del lago di Garda. “Lo zafferano è uno dei nostri cavalli di battaglia”, aggiunge Michele. “Viviamo in un ambiente favorevole per lo zafferano, una coltivazione poco diffusa in Trentino che abbiamo deciso di esplorare, e che adesso stiamo cercando di far conoscere a più persone possibili”. 


Proprio accanto a Michele, c’è Egizia, dell’azienda agricola Simoni Fausto di Arco, a conduzione familiare. Gli appezzamenti della famiglia Simoni si trovano a Prada di Brentonico, Arco, Mori e Ala. “Io e mio fratello stiamo portando avanti l’attività dei nostri genitori”, spiega Egizia. “Vendiamo frutta e verdura di stagione, e abbiamo anche un maso ad Arco di Rovereto con una cantina per la vinificazione dell’uva e un laboratorio per l’elaborazione delle eccedenze stagionali”. I vini prodotti dall’azienda agricola di Arco sono il Pinot Grigio, il Graminer, il Gewurztraminer, il Marzemino, il Lagrein e l’Enanzio, “un vino autoctono e resistente”, come spiega Egizia.

L’azienda agricola Leonardi presente al mercatino dell’economia solidale/Foto di Paulo Lima

L’arte in manifestAzione: da Melinda Meuse a Rosamaria De Girolamo, passando per Arsceramicando

Non solo prodotti “sociali” e culinari: al Parco Fedrigotti c’erano anche delle artiste. Melinda Meuse, statunitense, è arrivata in Trentino “per amore” e si è trasferita a San Giorgio di Rovereto, dove sta coltivando una sua grande passione: l’arte figurativa. “Oggi faccio solo un’esposizione delle mie opere”, precisa. “Mi è difficile stabilire un prezzo per le mie incisioni. Preferisco piuttosto fare uno scambio: io ti regalo un mio quadro, tu mi dai in cambio magari una buona bottiglia di vino”. 

Rosamaria De Girolamo, invece, abita a Riva del Garda e da un oggetto che altrimenti verrebbe gettato, le capsule usate del caffè, produce la sua bigiotteria: orecchini, collane e braccialetti. Come è nata l’idea? “Un giorno la mia vicina di casa mi ha portato le capsule del caffè dicendo che non sapeva che farsene”, racconta. “A dire la verità neanche io non sapevo che cosa farne. Allora mi sono documentata su Youtube, dove ho guardato dei tutorial, e ho deciso che, anziché buttare le capsule del caffè, le avrei riciclate. Mi dà una grande mano mio marito, che le pulisce una a una. Ci vuole del tempo per farlo, ma ne vale la pena: ogni creazione che nasce è unica”. 


Viene da Sporminore Alessandra Tambara di Arsceramicandi. Il suo motto è “Preferisco svegliarmi alle tre di mattina per creare e non per l’ansia di dover consegnare una relazione tecnica”. Alessandra, presente sia alla manifestAzione di Cles sia a quella di Brentonico, è di Trento. Ingegnera di formazione, si è trasferita in Toscana, dove ha fatto degli studi per diventare maestro ceramista. A Rovereto, porta un sacco di oggetti realizzati con nove tipi di argilla diversi. “Non riesco a fare le cose in serie. Ci sono degli oggetti tutti uguali in questa parte della bancarella, ma non li ho fatti io: li ha fatti il mio compagno. Mi dissocio”, dice ridendo. Ad Arsceramicandi vengono organizzati dei laboratori “a chiamata”. “Il posto è bello, siamo vicini a una cascata”, spiega Alessandra. “Quando partecipano ai laboratori, le persone toccano con mano la trasformazione di un pezzo di argilla in un oggetto, come per esempio una tazza, che diventa la ‘loro’ tazza. L’argilla ti permette di far diventare realtà qualsiasi idea tu abbia in testa”.

Rosa Maria De Girolamo con le sue creazioni che hanno attirato molti visitatori/ Foto di Paulo Lima

Non solo Rovereto 

Tra le realtà roveretane c’è anche l’azienda agricola Peperoncino Trentino, “l’unico peperoncino che fa rima”, come spiega Maurizio Zanghielli, il proprietario, che si autodefinisce “il rude contadino”. “Peperoncino Trentino nasce da un terrazzo in cui ho coltivato cinquanta varietà di peperoncino. Il salto è stato passare dal terrazzo al terreno, che ho trovato dopo essere andato alla ricerca di appezzamenti incolti”, racconta Maurizio, che prima di aprire l’azienda agricola era responsabile del centro di riuso “Remida”. Adesso Maurizio coltiva 36 varietà di peperoncino, che vende ai negozi ma anche nei mercati di Coldiretti e di Slow Food. Negli anni, ha collaborato con il Muse per una mostra su 570 varietà di peperoncino e ha lavorato alla “strong pepper”, una gara di mangiatori e intenditori di peperoncino, che ha scovato girando per la provincia di Trento. 

A Rovereto, però, sono arrivate anche realtà “da fuori”. C’è BioExpo, un esperimento unico che si trova in via Torre Vanga, a Trento. Si tratta, come spiega Armando Gasperetti, il titolare, di un “negozio partecipato”. Entrando a BioExpo, il cliente non trova davanti a sé la classica organizzazione del supermercato, con gli scaffali divisi a seconda dei prodotti. Ogni sezione, qui, è dedicata a un produttore diverso, e ciò che viene venduto ha lo stesso prezzo che ci sarebbe dal produttore. “Noi prendiamo una percentuale di quel prezzo”, spiega Armando Gasperetti. “I prodotti in vendita sono biologici, anche se non tutti hanno la certificazione, perché non vogliamo premiare soltanto le grandi realtà”. 

Sono arrivate al Parco Fedrigotti anche Agricola Predaia, l’azienda di Casa Sebastiano, che accoglie dei ragazzini con problemi di autismo, e l’azienda agricola La Fonte di Folgaria, attiva dal 1990. “Abbiamo uno spaccio contadino a Rovereto, che si chiama Da mi a ti”, racconta la titolare, Elisabetta Monti. L’azienda è polifunzionale, ma il “prodotto forte” sono i fiori di Bach e i gemmoderivati. “Organizziamo anche dei laboratori didattici per i bambini sul tema dell’alimentazione e ospitiamo un asilo nel bosco, Sottobosco”, aggiunge Elisabetta.


Innovativa poi la proposta di “Shiitake”, creata da Chiara Garini e il compagno Stefano, che nella Valle di Cavedine coltivano i funghi sui tronchi di faggio e di carpino, come suggerisce un’antica tradizione giapponese. “Vendiamo ai ristoranti, ai negozi biologici e ai gruppi di acquisto solidale del Trentino ma anche del nord Italia in generale”, spiega Chiara che, come il compagno, è laureata in Scienze gastronomiche. Da poco “Shiitake” ha anche un e-commerce, attivato per raggiungere ancora più persone. “La nostra intenzione sarebbe quella di arrivare ad avere un giardino con più specie, come erbe aromatiche e ortaggi, che saranno venduti rigorosamente essiccati, come i funghi”, precisa Chiara. “Vogliamo utilizzare l’interazione tra le varie piante per produrre senza dover utilizzare fertilizzanti e pesticidi”.

Chiara spiega come nascono i funghi Shiitake coltivati nella sua azienda agricola/Foto di Paulo Lima

La tradizione di Borgo Sacco

All’ingresso del Parco Fedrigotti, gli “onori di casa” sono riservati agli Zattieri di Borgo Sacco, un’associazione nata negli anni Sessanta per ricordare gli zattieri che, nell’Ottocento, navigavano l’Adige. Luca Pallaver e Donatella Gelmini sono i rappresentanti dell’associazione presenti, e raccontano come alcune tradizioni ottocentesche si siano conservate, seppure in versione “trasformata”. Ogni anno, infatti, gli zattieri preparavano un pasto per la comunità, simbolo di ringraziamento. Così, l’associazione cucina in vista del martedì grasso e il 6 dicembre, in cui si festeggia il patrono degli zattieri.

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