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Aprile: Prendersi cura dell’ambiente che ci circonda

Quante volte passeggiando abbiamo trovato degli oggetti lasciati ai margini delle strade o dei sentieri. Gettare a terra plastica, carta o residui di cibo non fa certo parte delle buone pratiche. Leggete l'articolo di Angela Castagna che ha dei consigli da darci in merito alla cura della Natura che ci circonda.

La primavera è arrivata, anche se in modo incerto con questo tempo ballerino, ma sicuramente la maggior parte di noi ha messo via sci e ciaspole per tirare fuori gli scarponi da montagna e le scarpe da trekking.

Anche nei posti più belli si possono trovare rifiuti lasciati dagli escursionisti/Foto di Angela Castagna

Gli alberi si stanno riempendo di tenere foglioline verdi, il sottobosco è costellato di primule e fiori di epatica e molte altre stanno germogliando e crescendo. Gli uccelli cinguettano e quando siamo fuori se prestiamo attenzione sentiamo la pace e la carica che la Natura ci dà. Che meraviglia la primavera!

Ma…OPS! Attenti a dove mettete i piedi! Non è una rarità trovare lungo i sentieri fazzoletti abbandonati, carte di caramelle o snack, bottigliette di acqua in plastica, mozziconi di sigaretta, bucce di frutta varia, mascherine. Sfortunatamente non tutti ancora riescono a percepire la Natura che ci circonda come un dono prezioso che è di tutta la comunità, e pertanto va preservato affinché tutti possano goderne in quello che sarebbe il suo stato originale: PULITO. Inoltre, prima degli esseri umani, ricordiamo sempre che questi luoghi naturali sono casa di molti animali. Vi piacerebbe se qualcuno lasciasse una montagnola di rifiuti sull’uscio di casa vostra?

La plastica, il vetro e tantissimi altri oggetti non sono biodegradabili: inquinano e deturpano il paesaggio/Foto di Angela Castagna

Quindi, per il mese di aprile qualche consiglio su come affrontare le passeggiate:

  • Le confezioni, le bottigliette, le carte che sono presenti nello zaino all’andata, restano nello zaino anche al ritorno, e vengono buttate alla prima isola ecologica a disposizione o a casa.
  • Preferite sempre una borraccia alle bottigliette di plastica.
  • Gli snack come barrette energetiche al sesamo o frutta secca sono facilissimi da fare a casa! (vi lascio la ricetta in fondo). Preparateli secondo i vostri gusti e portateli in montagna all’interno di contenitori riutilizzabili. Risparmierete di buttare ulteriore plastica delle barrette comprate al supermercato e avrete una merenda fatta in casa sfiziosa, sana e altrettanto nutriente.
  • Se scappano i bisogni, va bene fermarsi lungo la via. Se possibile uscite dal sentiero in un luogo appartato e scavate un piccolo buco dove lasciare i vostri resti e gli eventuali fazzoletti. Ah, ricordatevi di chiudere il buco poi! Se invece non fosse possibile trovare un luogo appartato, non lasciate i fazzoletti lungo la via! Portate sempre con voi un sacchettino a chiusura ermetica e riportate a valle i vostri fazzoletti. Lo so che state pensando che i fazzoletti sono biodegradabili, il problema è la QUANTITÀ di fazzoletti che vengono abbandonati. Le montagne sono prese d’assalto e non è purtroppo insolito trovare alcuni sentieri che si sono quasi trasformati in…latrine. Ricordate sempre che dopo di voi arriveranno altri passeggiatori, e gli animali che la montagna la abitano.
  • Portate un sacchetto di carta e dei guanti da giardiniere. Lungo la via raccogliete i rifiuti che trovate. Questo esercizio vi farà notare che non esiste un luogo dove non sia stato abbandonato almeno un mozzicone, una carta di caramella, una bottiglietta. Ormai ovunque l’immondizia costella i nostri luoghi. E allora perché non raccoglierla e approfittarne per fare delle riflessioni sul rispetto della natura? É un ottimo modo per mandare un messaggio anche agli altri, per dare il buon esempio, e tutti insieme prenderci cura dei boschi, delle montagne, dei fiumi e dei laghi, e anche dei parchi giochi.
  • Le bucce di frutta sono biodegradabili. Ma le banane non sono certo una frutta che cresce nelle nostre montagne, così come le arance, e di conseguenza non fanno bene agli animali che incuriositi vanno ad assaggiarle. Inoltre, come detto prima, dipende anche da quante se ne buttano. Mi è capitato spesso e volentieri di trovare numerosi resti di frutta lungo la via, e davvero non sono belle da vedere.

Ricordiamoci che noi esseri umani siamo tanti, e sempre più persone si stanno riavvicinando alla montagna spesso inconsapevoli che un piccolo gesto come quello di lasciare un fazzoletto o buttare una carta ha delle conseguenze. Andiamo quindi a passeggiare in montagna con rispetto, amore ed attenzione.


Vi lascio con la mia ricetta delle barrette di sesamo, ottime per uno stop veloce e per ricaricare l’energia.

BARETTE DI SESAMO E MIELE

  • 200 gr di sesamo bianco
  • 100 gr di miele
  • 100 gr di zucchero di canna

Tostare il sesamo in una padella finché da bianco comincia ad assumere un colore più intenso (attenti a non bruciarlo), è necessario mescolarlo con frequenza. Una volta tostato mettete il sesamo da parte. Nella padella mettete il miele e lo zucchero e cuocete a fuoco basso finché tutto lo zucchero sarà sciolto e il composto comincia a sobbollire. Versate quindi il sesamo e mescolate ogni tanto, lasciando su fuoco basso per 15 minuti. Nel frattempo ungete con olio di semi la carta da forno, e quando il sesamo sarà pronto, versate il composto nella carta da forno. Piegate in due la carta e con l’aiuto di un mattarello spianate il tutto fino allo spessore desiderato (solitamente attorno ad 1 cm) e lasciate raffreddare. Quando freddo, riuscirete a tagliarlo in barrette e conservarlo in un contenitore, pronto per essere portato in montagna o come merenda golosa e nutriente anche a casa.

N.B. se gradite una consistenza più morbida al croccante, basta diminuire a 90 gr lo zucchero.

Sentitevi liberi di sperimentare: con il sesamo potete aggiungere frutta secca varia.

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