Al via il crowdfunding per il master Saperi in Transizione
E' stata lanciata una raccolta fondi per il master Saperi in Transizione - Strumenti e pratiche per una cittadinanza ecologica e globale. Il percorso è organizzato da Università di Trento, Parma e Verona: l'obiettivo è raccogliere almeno 7.700 euro per finanziare sette borse di studio.
Redazione
Se il master è finanziato dalla comunità. E’ il caso di “Saperi in Transizione. Strumenti e pratiche per una cittadinanza ecologica e globale”, un percorso di studi unico in Italia che approfondisce le conoscenze necessarie per la transizione eco-sociale e che è stato avviato da Università di Trento, Università di Verona e Università di Parma.
“Ogni due anni formiamo una trentina di changemaker e facilitatori con competenze interdisciplinari attenti agli scambi e alle relazioni”, spiegano Ries – Rete Italiana Economia Solidale, di cui il master è socio, e Sit – Saperi in Transizione, che hanno lanciato una raccolta fondi per poter garantire alcune borse di studio a chi vorrà iniziare questo percorso.
“Contiamo su di voi per raccogliere almeno 7.700 euro per erogare sette borse da 1.100 euro”, spiegano. Ci sono ancora una sessantina di giorni per prendere parte alla raccolta.
Il master “Saperi in Transizione” nasce dalla consapevolezza che “non è possibile risolvere i problemi ambientali senza contemporaneamente affrontare i problemi sociali”.
La metodologia didattica è quella del dialogo: “Poche lezioni frontali – dicono -, preferiamo il dialogo, l’esperienza sul campo e l’orizzontalità. Chi frequenta il master scambia esperienze e saperi messi in comune all’interno delle lezioni”. Per questo il master non si svolge solo nelle aule universitarie, ma anche nei luoghi non accademici, dove si fa esperienza concreta dalla pratica alla ricerca e dalla ricerca alla pratica.
L’appello del crowdfunding è quello di sostenere la realtà del master Saperi in Transizione: “Abbiamo bisogno di unire le forze – scrivono i promotori del master – per dimostrare che vogliamo vivere in un mondo migliore e che sappiamo che per farlo occorre studiare le nuove invenzioni, i nuovi stili di vita, i nuovi modelli economici”.
“Perché occorrono esperti che sappiano progettare in modo adeguato i processi di lavoro – concludono -, produzione e organizzazione, quelli in grado di tutelare l’ambiente e le vite sul pianeta: con un piccolo contributo tu puoi generare un piccolo cambiamento”.
La cifra raccolta sarà suddivisa in quote da 1100 euro, ognuna delle quali corrisponderà a una borsa di studio. Il resto della divisione servirà a una ulteriore “borsina” integrativa.