La primavera si festeggia con la CSA
Domenica 15 maggio, a Monte Terlago, la CSA (comunità a supporto dell’agricoltura) ha festeggiato la primavera con una giornata dedicata ai produttori ma anche ai “mangiatori”. Ci sono stati laboratori per la preparazione di tagliatelle e pizza ma anche una passeggiata nel bosco.

Grande successo, domenica 15 maggio, per la festa di primavera della CSA Naturalmente in Trentino. “Siamo molto contenti dell’iniziativa – spiega Stefania Lusuardi di Maso Canova, azienda agricola e fattoria didattica di Monte Terlago, che ha ospitato la festa -; abbiamo visto volti diversi, che non fanno parte né della comunità a supporto dell’agricoltura (CSA) né di Maso Canova”.
Cinque i produttori della CSA che hanno preso parte alla giornata, aperta anche ai più piccoli: oltre alla visita alla fattoria con i suoi animali, i bambini hanno avuto l’opportunità di osservare come si fa una pizza e come si preparano delle tagliatelle fatte in casa, ma anche di fare una gita nel bosco accompagnati da un esperto di Albatros. Ha curato dei momenti per loro anche il Centro di Psicologia, Diagnosi e Riabilitazione (PDR) di Trento, che cura il progetto pedagogico dell’agriasilo di Maso Canova, che da settembre a giugno ospita bambini fino ai sei anni, mentre nel periodo estivo, da luglio ad agosto, è aperto ai bambini dai tre ai tredici anni.
Alla festa della CSA c’erano anche alcune famiglie che frequentano l’agriasilo, come Beatrice con il suo piccolo David. “Siamo di Lavis – spiega – e siamo arrivati qui perché cercavamo una realtà diversa rispetto a quella di un asilo tradizionale. Ci piaceva l’idea di avere un posto a contatto con la natura, così abbiamo deciso di portare qui David per l’ultimo anno di asilo”.

“Non dobbiamo risignificare solo i modelli di consumo, ma anche il valore del tempo”
La CSA Naturalmente in Trentino nasce dall’esperienza del Tavolo Nutrire Trento, che ha riunito Comune e Università assieme a produttori e “mangiatori” per capire come cambiare i modelli di consumo e gli stili di vita. “Non si tratta di un compito semplice – dice Francesca Forno, professoressa di Sociologia all’Università di Trento attiva nel Tavolo Nutrire Trento -, però la CSA, così come i gruppi di acquisto solidali (Gas), tenta di cambiare il modello di consumo su tre piani. Il primo è la sensibilizzazione. Queste realtà, infatti, cercano di cambiare il significato dei consumi. Ora come ora non ci chiediamo mai se chi ha prodotto ciò che mangiamo è stato sfruttato, o come è stato curato il terreno che ha prodotto ciò che è nel nostro piatto. Non ragioniamo mai in termini di filiera completa”.
Gli altri due punti sui quali CSA e Gas intervengono sono quello logistico e quello del “reskilling”. “Logistico perché con questi sistemi il consumatore si avvicina al produttore e si accorcia la filiera – spiega Forno -, mentre di reskilling perché in questo modo riprendiamo in mano alcune competenze. Siamo in una fattoria, alcuni di noi stanno imparando come fare la pasta, non siamo in un’aula universitaria: è una situazione esperienziale, utile anche per noi ricercatori, che viviamo e ‘caliamo a terra’ quello che studiamo”.
Non basta cambiare i modelli di consumo: secondo la professoressa Forno bisogna anche risignificare il tempo. “Bisognerebbe riflettere sull’uso che facciamo del tempo, così come quello che facciamo del denaro – dice -: molto spesso siamo disposti a spendere un sacco per dei beni e poi ci stupiamo se per qualcosa di bio dobbiamo pagare 50 centesimi in più”. Una “condizione mentale”, quindi, come lo è il tempo: “Per i miei studi faccio diverse interviste agli agricoltori – spiega -, e quello che mi ha sempre ‘stupito’ è che loro hanno tempo. Avere tempo significa anche attendere la crescita di una pianta. Noi non sappiamo più farlo. Ci sembra di non avere tempo per aspettare che la cottura della pasta, 11 minuti, ma ci prendiamo invece quello di ordinare con il delivery, dovendo attendere anche mezzora perché il cibo ci arrivi a casa”.

Banca Etica ed Erbakora di Padenghe sul Garda
Oltre agli stand della CSA, erano presenti anche altre realtà non direttamente collegate alla comunità a supporto dell’agricoltura. Tra questi stand, quello di Banca Etica e quello di Erbakora di Padenghe sul Garda.
“Siamo qui per farci conoscere e per conoscere realtà che con le quali sentiamo di avere delle affinità valoriali – spiegano Giovanni e Nicola, della filiale di Banca Etica di Verona -, anche perché la CSA Naturalmente in Trentino è nostra cliente. A breve finanzieremo anche Remoove, una start up di Arco che si dedica alla mobilità sostenibile e che costruisce biciclette per persone che hanno una mobilità ridotta. Finanziamo anche diversi rifugi e malghe trentine, tra cui il Rifugio Marchetti, sul Monte Stivo”.
Anche l’associazione del basso Garda Erbakora era presente alla festa della CSA. “Siamo nati dodici anni fa – spiega Katia Malacrida, food designer – ma è da un paio di anni che siamo molto attivi nel riconoscimento e nella divulgazione scientifica delle potenzialità delle erbe spontanee. Io mi occupo della parte di alimentazione, preparando anche ricette esclusive per alcuni agriturismi. Altri invece trattano le proprietà delle erbe spontanee legate al benessere personale”.

Erbakora organizza anche corsi sulle farine di sussistenza, prodotte con ghiande e licheni. “Ora sono prodotti di nicchia – continua Malacrida -, mentre un tempo erano dei veri e propri alimenti di sussistenza. La nostra idea di base è far capire alle persone che ci sono tantissime erbe che noi maltrattiamo, che ci infastidiscono ed estirpiamo, ma che sono comunque una risorsa importantissima. Bisogna però saperle riconoscere, capire dove raccoglierle e in che quantità prelevarle senza alterare gli equilibri naturali”.
Per raggiungere un pubblico più vasto, oltre agli interventi organizzati nel Nord Italia, Erbakora tiene una rubrica su TV Color, “Bosco in Tavola”.